Nanocontatti metallici: il guado degli atomi, degli elettroni, e del loro spin
Prof. Erio Tosatti
Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA), Trieste
International Centre for Theoretical Physics (ICTP), Trieste
CNR-INFM/DEMOCRITOS National Simulation Center, Trieste
ABSTRACT: La fisica dei nanocontatti metallici ha avuto sviluppi importanti
nell'ultimo decennio. Lavori sperimentali sulla geometria degli atomi
in contatti di oro hanno rivelato nuove strutture "magiche",
la cui affascinante natura chirale verifica preesistenti
congetture teoriche, e la cui presenza si spiega in termini di
migrazione di atomi per realizzare minimi locali di una tensione
meccanica generalizzata.
La proprietà piú direttamente misurabile di un nanocontatto
è la conduttanza elettrica. Alla nanoscala, questa non obbedisce
piú alla convenzionale legge di Ohm, ma diviene "balistica", cioè
completamente determinata dalla probabilità di trasmissione
quantistica degli elettroni del metallo attraverso la strozzatura.
Descriverò come questa viene calcolata quantitativamente usando approcci
basati sui metodi di funzionale densità, e l'accordo che si
ottiene cogli esperimenti cosiddetti di "break junction".
Lo spin degli elettroni può giocare un ruolo importante nella conduttanza,
la quale è fortemente influenzata dal magnetismo. Anche in nanocontatti
si prevede e si trova una magnetoresistenza balistica, analoga a quella scoperta da
Fert e da Grunberg, e il cui uso negli hard disks ha anche motivato il
loro Premio Nobel nel 2007. Calcoli recenti mostrano anche che se
un isolante ferroelettrico è interposto fra i due elettrodi
metallici, la conduttanza dipenderà sia dalle relative
magnetizzazioni che dal verso della polarizzazione ferroelettrica.
È interessante infine considerare cosa succede alla corrente elettronica
se e quando al nanocontatto si attraversa un atomo o una molecola
magnetici -- o anche se gli atomi che fanno da ponte si magnetizzano
spontaneamente, come può succedere in platino o in palladio. Ci si
aspetta in questo caso il ben noto effetto Kondo, un delicato effetto di
schermo a molti corpi dello spin, che qui porta ad anomalie caratteristiche
nella conduttanza. Dal punto di vista teorico, i metodi di funzionale
densità sono invalidi, sicché capire e calcolare queste anomalie in modo
quantitativo resta un problema aperto, malgrado qualche progresso, al quale
accennerò in conclusione.
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